Grazie alle scoperte di Guericke e Papin, le esperienze prattiche di Appert e la loro confermazione scientifica dalla parte di Pasteur si trovarono i requisiti per l'invenzione della conservazione ed il metodo di conservazione WECK®.
È il chimico Dott. Rudolf Rempel proveniente da Gelsenkirchen che riuscì a combinare le scoperte dell'invenzione della conservazione e che sviluppò il processo della sterilizzazione. La scoperta di quest’uomo che nacque nel 1859 e morì all’età di 34 anni nel 1893 fu brevettata il 24 aprile 1892. Sua moglie raccontò più tardi in una bellissima lettera datata 6 ottobre 1939 indirizzata alla ditta WECK come suo marito avesse trovato questo processo che stava per coprire l’intero mondo.
"50 anni fa il mio caro marito ora deceduto, Dott. Rudolf Rempel, come chimico presso la ditta di distillazione Gelsenkirchen intraprese i primi esperimenti usando dei vasi impolverati del laboratorio di chimica il cui bordo era lucido. Coprì i vasi con un anello in gomma e un coperchio stagno e li immerse pieni di prodotti alimentari in acqua bollente con un oggetto pesante (sassi o pesi) sul coperchio di ogni vaso.
Il latte sterilizzato che ha consumato dopo diversi mesi durante una delle sue visite al laboratorio per farsi un caffè era straordinariamente fresco. Poi ha iniziato i test a casa le domeniche, giorni di riposo, con la frutta e la verdura che raccoglieva direttamente dal suo ampio giardino. Aveva lucidato i vasi sul lavello della cucina con una polvere abrasiva, che non è una cosa facile, e ha provato in tutti i modi possibili di sterilizzare i vari tipi di frutta e verdura mantenendone un bell’aspetto. Spesso i vasi non si chiudevano ma quelli che rimanevano sigillati resistevano molto bene. È stato quindi necessario realizzare un dispositivo che mantenesse il coperchio sui vasi durante la cottura. Un primo dispositivo con il quale si avvitavano I vasi per la cottura è stato rapidamente abbandonato perchè creava molti problemi. Ha prodotto poi un dispositivo in cui i vasetti erano sotto pressione. Ma i tentativi sono stati tutt’altro che convincenti. Ha preparato almeno tra gli 80 e 100 vasi di conserva di frutta e verdura per il suo uso personale ed è stato solo dopo molte domeniche che è riusicito a produrre conserve di bell’aspetto.
Un giorno abbiamo ospitato un ingegnere consulente, Dr. Otto Sack da Lipsia. Ha fatto un discorso sulla nuova legge che regola i brevetti e la tutela dei modelli depositati prima del Comitato Tecnico. Mio marito era il presidente e di questo comitato. Quando il Dott. Sack ha visto i vasi colorati si è entusiasmato e detto al sig. Rempel, "Hai fatto una grande scoperta. Tuttavia, non c’è nessun processo di sterilizzazione dimostrato oltre a quello delle lattine". Con il supporto dell’ingegnere mio marito ha ottenuto il brevetto in molti paesi e suo fratello minore, un manifatturiere di Plettenberg presso Altena, è stato incaricato della distribuzione dei vasi e degli elettrodomestici. Tra i primi clienti c'è stato un certo sig. Johann Weck.
Il sig. Weck ha amostrato un vivo interesse per questo business ed ha ordinato un carro pieno di vasi. Ma mio marito ed io non eravamo ancora equipaggiati per affrontare ordini di tali dimensioni. Tutti i nostri risparmi erano stati assorbiti dai brevetti, dalla costruzione di un magazzino, dalle stampe e dalla pubblicità. Purtroppo mio marito si è ammalato gravemente ed è morto all’età di 34 anni.
Albert Hüssener, il direttore della prima fabbrica di benzene in Germania (mio marito aveva lavorato li) ha percepito un buon affare e aperto la ditta Hüssener, però ha comesso l’errore di non investire in pubblicità e le sue aspettative non sono state soddisfatte. Dunque un conoscente, Johann Weck, ha asquistato il business.
A Zabern (Saverne in francese) in Alsazia ho ancora a mia disposizione circa 100 vasi che mia marito ha regolarmente usato. Li ha mostrato a molti suoi conoscenti che ne sono stati entusiasti e ben presto tutti hanno ordinato i vasetti direttamente ad Öflingen. Non è passato molto tempo prima che un mercante alsaziano abbia ottenuto i diritti di rivendita. È stato grazie alle mie conoscenze che i primi vasetti sono poi apparsi in Africa des sud. I figli delle mie amiche che erano ufficiali nelle truppe di occupazione hanno iniziato a ricevere dalle loro madri i vasi WECK® pieni di frutta, verdura e carne. Oggi – a 75 anni – mi interesso ancora dei dispositivi e gioisco nel vedere come i nuovi macchinari e i vasi siano rifiniti ed ineccepibili."
Il nome di Johann Weck appare per la prima volta dopo la scoperta del procedimento e della sua certificazione. Johann Weck, nato nel 1841 a Schneidheim nel Taunus, si era trasferito nel 1895 ad Öflingen vicino a Säckingen in Badenia al confine con la Svizzera dopo aver comprato dal direttore Hussener il "brevetto Rempel". Johann Weck era un noto vegetariano ed un sostenitore della vita senza alcool. Con i suoi prodotti voleva spazzare via la piaga dell’alcool che in quegli anni aveva colpito la popolazione.
Ora poteva essere descritto come "apostolo della natura" e protagonista di uno stile di vita sano e naturale. In un certo senso era ancora marginale e talvolta incostante. Doveva essere sempre in movimento. La regione della Badenia che è ricca di frutteti rispose alle sue preghiere. Johann Weck che come un fedele adepto Dott. Rempel aveva ottenuto l’esclusiva dei nuovi vasi e dei dispositivi di sterilizzazione per tutto il sud della Germania in seguito acquistò l’intera azienda. Con l’intera azienda si intende anche il brevetto di sterilizzazione.
Il signor Weck decise dunque di fondare la propria azienda ad Öflingen per diffondersi attraverso il territorio tedesco. Ma ben presto realizzò che non poteva assumersi da solo tutto il lavoro. La promozione e pianificazione necessaria per un ampliamento di questa portata non erano il suo punto forte. Si avvalse, quindi, dei servizi di un collaboratore nella persona di un mercante di Emmerich al Basso Reno al quale aveva già concesso la rappresentanza locale dei suoi prodotti.
Questo uomo d’affari Georg van Eyck, nato nel 1869 ad Emmerich, lavorava fin da giovane nell’azienda di famiglia di porcellane e ceramiche. Pur essendo giovane aveva già l’intuito di un commerciante che conosce le esigenze dei suoi clienti. Nella metà degli anni 1890 sentì che Johann Weck aveva offerto il metodo di sterilizzazione dei vasi WECK a diversi produttori di ceramiche e porcellane in Germania
Ma Johann Weck non aveva senso degli affari ed era totalmente all’oscuro dei metodi pubblicitari. Così la sua offerta rimase disperatamente inascoltata, fatta eccezione per la ditta van Eyck ad Emmerich. In due anni Georg van Eyck vendeva più vasi WECK® alle casalinghe di Emmerich e Wesel che tutte le altre aziende in Germania. Fu molto lungimirante e con il buon senso riconobbe da un lato l’importanza di questo processo per le famiglie e dall’altro lato la possibilità di offrire alle casalinghe non solo dei barattoli, ma una dimostrazione pratica per convincerle ad acquistare. In seguito Georg van Eyck spesso ringraziò le donne di Emmerich e Wesel per aver contribuito alla diffusione mondiale del principio di "conservazione" riconoscendo in questo modo l’importanza del procedimento WECK® per la costituzione delle forniture alimentari alle casalinghe.
In un simile contesto di successo non sorprende che Johann Weck abbia chiesto al suo talentuoso cliente Georg van Eyck come sia riuscito a vendere così tanti vasi WECK®. Quando Georg van Eyck descrisse il suo metodo Johann Weck gli chiese spontaneamente se volesse stabilirsi a Öflingen e organizzare la vendita dei suoi vasi WECK® in tutta la Germania. Georg van Eyck accettò e stabilì la ditta Johann Weck und Co. ad Öflingen (ora Wehr-Öflingen) con Johann Weck il 1° gennaio 1900 – all’alba del Novecento. Inesorabilmente sviluppò la sua attività ed estese i suoi affari ai paesi europei vicini come Austria-Ungheria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svizzera e Francia. Nessuno poteva fermare la sua tenacia, nemmeno l’uscita di Johann Weck nel 1902 che vendette le sue quote per motivi personali e familiari a fronte di un elevato accordo di licenze.
Georg van Eyck addestrò i propri dipendenti ed organizzò l’introduzione e le vendite dei vasi WECK® e dei macchinari. Assunse un'insegnante di economia domestica che offrì a scuole, canoniche e ospedali con contratti di stage per insegnare l’utilizzo dei vasi e le loro applicazioni e non si fermava mai nei tentativi di migliorare i vasi, le guarnizioni, i dispositivi di sterilazzazione, i termometri e ogni altro utensile che portasse il marchio WECK®.
Sotto il marchio WECK® creò i primi articoli brandizzati della Germania e avviò una ben studiata campagna pubblicitaria che associava il simbolo della fragola alla parola WECK® per rendere gli articoli di marca – una etichetta che si trova ovunque oggi. Pochi anni dopo aver stabilito la sua azienda Georg van Eyck ereditò una piccola fabbrica di vetro a Friedrichshain vicino a Cottbus la quale rimodellò in una grande azienda di successo. Durante i primi quattro decenni e fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale vennero prodotti centinaia di milioni di vasi WECK®. Senza i vasi WECK® non sarebbe stato possibile la conservazione, specialmente non durante gli anni duri delle due guerre mondiali.
La società WECK® subito ebbe gravi battute d’arresto a causa delle guerre. Quando la Prima Guerra Modiale scoppiò tutti i contatti commerciali con l’Europa e attraverso l’Altlantico furono bruscamente interrotti ed alla fine della Seconda Guerra Mondiale le tre aziende di vetro che si trovavavno nella Germania Orientale – la fabbrica di Friedrichshain vicino a Cottbus, la fabbrica di Wiesau e la fabbrica di Penzig vicino a Görlitz – furono confiscate senza alcun compenso.
Dopo la Seconda Gierra Mondiale una nuova fabbrica di vetro WECK® fu costruita nella parte occidentale a Bonn-Duisdorf che nel 1950 riprese la produzione dei vasi WECK®. Il nuovo stabilimento di Bonn-Duisdorf, ancora oggi di proprietà dei nipoti del fondatore Georg van Eyck, nel frattempo sviluppò un’azienda di grande successo grazie all’automatizzazione. Non produce solo i tradizionali vasi WECK®, ma anche flaconi e bottiglie per l’industria dell’imballaggio senza dimenticare i mattoni in vetro molto popolari sia per la loro qualità decorativa che per l’industria dell’edilizia.